Ben ritrovate carissime cuchine
alla terza puntata della rubrica “Girando l’Italia con il CuCo”!
La scorsa settimana io e il CuCo siamo rimasti estasiati dalla bellezza delle colline delle Langhe, paesaggi che ignoravo completamente e sono contentissima di aver intervistato Luisa Florio perché grazie a lei ho conosciuto una parte dell’Italia meravigliosamente bella soprattutto per chi come me adora il vino!
Anche il CuChino snobbone è rimasto molto affascinato: ettari ed ettari di vigne, castelli e torri che rendono questi posti da fiaba!
Luisa poi è uno spasso, la sua simpatia e gentilezza mette subito a proprio agio chiunque, il suo inimitabile e inconfondibile bunet (via le brutte copie che sono circolate in rete in questi giorni! Arrendetevi!!! Luisa è n.1, fa-te-ve-ne-una-ragione!) ci ha conquistato al primo assaggio e come volevasi dimostrare, non è arrivato nel Salento: il CuCo panzone ha voluto fare l’ennesima sosta per i suoi continui languorini… e languorino di qua languorino di là, all’altezza di Genova del bunet di Luisa non vi era che una misera briciolina di amaretto … Poi si lamenta che è ciccione e che il Bimby lo sfotte!!!!!!!!
Si, siamo scesi a Genova perché avevamo deciso di cambiare strada e scendere nel Salento passando questa volta dalla costa Tirrenica! Bhè… non lo avessi mai fatto!!!!!! Appena siamo scesi in Liguria, ha iniziato il solito monologo pro-Francia… come al solito, il CuCo si è un bravo aiutante chef, mi facilita tanto la vita a casa ma è un francese di quelli convinti, e come tutti i francesi convinti, non nutre tanta stima per noi italiani, sempre con la solita storia, soliti paragoni Italia-Francia! La scorsa settimana ha preso un tonfo con la storia dello champagne e quando fa così è insopportabile! Vorrei mandarlo in secu per poter far riposare il mio cervello per 30 minuti!!!!!!!
La questione era semplice: le coste, le spiagge e il mare francesi sono migliori di quelle italiane. Punto. Il mare cristallino, le spiagge bianche, le città arroccate ce l’hanno solo loro. -.-
Naaaaa….ma questo con chi crede di avere a che fare??!!
Di fronte a tanta sfrontatezza allora, una volta giunti a Genova, decido di fargli percorrere una delle più belle strade d’Italia: lo porto a vedere la bellissima riviera ligure di levante, gli spiego con tanta enfasi, che siamo in uno dei luoghi più belli d’Italia, “le cinque terre”!
Questo spettacolare tratto di costa frastagliato, che va da Punta Mesco a Punta di Montenero, attraversa 5 stupendi borghi arroccati sulla roccia: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. Gli spiego che si trova su una delle più belle terre del mondo visto che nel dal 1997 è stata ufficialmente dichiarata come patrimonio dell’Unesco per il valore eccezionale dell’armonia che l’uomo ha saputo instaurare con la natura nei millenni, modellando il territorio per motivi agricoli e realizzando questi famosi terrazzamenti sui declivi a mare, rendendo le cinque terre e in generale tutta la Liguria, uno dei più bei posti della nostra Italia…
Mentre parlo tutta estasiata, il CuCo con la sua aria da snob, mi zittisce dicendomi che la Provenza è di gran lunga migliore! Lì hanno le spiagge bianche e il mare cristallino, noi in Italia ce li sogniamo!!!
Ma tu guarda se una Salentina doc, nata e cresciuta in mezzo al mare azzurro e la sabbia dorata della costa sud ionica, deve sentirsi pure ‘ste castronerie! @;( Non mi puoi bestemmiare il mare di casa mia!!!!!!!
Allora dopo le cinque terre, incazzata come non mai, gli faccio fare una virata diretta, direzione Salento, senza soste, senza panini, senza break, niente di niente, diretti diretti a casa, dovevo assolutamente portarlo a vedere il mare del Salento, altro che Provenza… io ti porto a vedere i Caraibi e le Maldive del Salento!!!!!
In men che non si dica arriviamo a casa, subito lo porto prima ai Caraibi del Salento, precisamente a Torre dell’Orso (costa adriatica)
E poi alle Maldive del Salento (costa ionica)
Finalmente sono riuscita a zittirlo quel CuCo saccente! 😀
Lo vedo tutto interessato a sciacquarsi nella spiaggia bianca e immacolata dei primi di Novembre, senza turisti o bagnanti. La costa salentina è il top anche in autunno.
Il profumo del mare, il suono dolce delle onde, rende magico quel momento… il CuCone steso sulla spiaggia si coccola con il sole ancora caldo …anche io decido allora di rilassarmi, lasciandomi coccolare i piedi dal mare… tutto è perfetto …
quando all’improvviso vedo il CuCo sobbalzare come un matto! :O
Manco gli avessi messo la velocità turbo con delle pietre dentro!!!
Inizio a sentire anche una musica…
[fai partire il video… e continua a leggere … avrà tutto un altro sapore …]
Vedo il CuCo che inizia a ballare come un forsennato, sento dei tamburelli e il CuCo impazzito non si calma, sembra in preda ad un isterismo compulsivo!!! :O
Mi avvicino e gli urlo “CuCo ci sta cappi? Hai mpacciutu?” [traduzione dal salentino: CuCo che ti sta capitando? Sei impazzito?!] ma lui niente, continua a muoversi a ritmo di tamburello !!!!!
Addirittura inizia a cantare con accento misto salentino e misto francese
“e Santu Paulu meu de le tarante, ca pizzichi le caruse a ’mmienzu ll’anche…”
“E Santu Paulu meu de li scurzuni, ca pizzichi li carusi alli cuiuni….”
[traduzione dal salentino: andatevela a cercare soli 😛 ]
Aaaaaaah mi si drizzano tutti i capelli!!! Altro che Secu! Il CuCo è diventato pazzo!!!! :O
Ma poi vedo accanto a lui una piccola tarantola che ballava insieme a lui tutta compiaciuta!
Addio, tutto ora è chiaro: HO IL CUCO TARANTOLATO!!!!
E’ stato morso dalla tarantola salentina e si è dato alla pizzica!
E adesso chi lo fa tornare nuovamente a cucinare??? >.<
Insomma dopo circa un’ora di santu paulu meu e santu paulu meu, il CuCo sembra tornare in sé, si accascia stanco sulla spiaggia e inizia a dirmi che lui una cosa così non l’aveva mai provata! Che la pizzica salentina ormai gli era entrata nelle vene. E’ ufficiale, ho perso il CuCo! Capita a tutti i “forestieri”: ascoltano la pizzica e se ne innamorano subito del ritmo che sprigiona!!!!! Adesso se ne andrà in giro a ballare la pizzica pizzica!!!! Altro che vellutate e pure’!!!!
Ad un tratto, ci raggiunge nuovamente la tarantolina salentina che, ormai amica stretta del CuCo, inizia a confabulare con lui di un certo viaggio in Sardegna da una certa Argia. Ci assicura che questa sua amica è molto socievole e che ci farà tanto divertire. Il CuCo accetta senza batter ciglio, anzi addirittura, mi strattonano e mi ritrovo in macchina, dietro per giunta, con alla guida un robot da cucina e come suo navigatore una tarantola e insieme cantano a sguarciagola “beddu l’amore e ci lu sape fààààà”.
Ok sono ufficialmente pazza.
Di nascosto mando un messaggino a Maura, la mia amica sarda, le dico di aiutarmi, che sono stata sequestrata da un CuCo tarantolato e un insetto parlante, che mi stanno portando in Sardegna da una certa Argia.
Maura mi tranquillizza e mi dice che la conosce bene e mi posso fidare, ci sarà da divertirsi. Vabbè, se è così allora ok ci sto…
Facciamo ‘sto viaggio, direzione Sardegna a suon di tamburelli e in men che non si dica mi ritrovo all’aeroporto di Bari: pensavate che i due sequestratori sarebbero arrivati in Sardegna con la macchina? E no, i due comodoni hanno trovato un low cost Bari-Cagliari 10 euro andata e ritorno!!!! Mica scemi!!! E quindi mi ritrovo sull’aereo con sopra il CuCo e in braccio la tarantola: sono piccoli di età e quindi sotto il 24 mesi viaggiano sulle gambe del passeggero che li accompagna -.- cioè io ….
Meno male che il volo dura poco altrimenti Ryanair mi avrebbe fatto giocare al gratta e vinci in eterno. >.<
Arriviamo a Cagliari ed un sole meraviglioso ci accoglie: siamo in Sardegna, la terra di Maura!
Eccola li la mia amica, la mia salvezza, una persona normale che mi libera da quei due cosi pazzi!!! Maura felice di vedermi mi tranquillizza e mi dice che Argia ci sta aspettando in un posto incantevole e che dovevo seguirla. Anche lei adesso fa la misteriosa!! >.< aiuto!
Effettivamente i paesaggi che vedo per strada sono incantevoli: la costa verde, il tratto costiero sud occidentale della Sardegna, è bellissimo
ed è considerata fra le terre emerse più antiche dell’intera Europa.
Infatti Maura ci fa ammirare le domus de janas, costruzioni tipiche sepolcrali preistoriche costituite da tombe scavate nella roccia tipiche della Sardegna prenuragica (III millennio a.c.)
Ci mostra la vasta necropoli di Montessu, ricavata in un grande anfiteatro naturale, che conta circa quaranta domus de janas ed è considerata una delle più vaste e importanti di tutta la Sardegna.
Maura ci racconta che in sardo janas significa casa ed erano considerate le case di piccole fatine dalla pelle chiarissima che vivevano in queste abitazioni scavate nella rocce. Queste fatine stavano lì ad osservare la razza umana ma la temevano per paura che potesse distruggere il loro mondo dato che loro erano custodi di una grande tesoro che veniva mostrato soltanto agli uomini dall’animo puro! Per evitare quindi animi impuri, avevano un vero e proprio “cane da guardia”: era la mosca maccedda (mosca macellaia) che spaventava gli uomini!
Poi ci dice che, altre costruzioni tipiche sarde, sono i famosi e antichi Nuraghi, in pietra e di forma tronco conica, di cui ancora non è chiara la loro funzione ma si è certi sul fatto che furono II millennio a.C., a partire dal 1800 a.C. fino al 1100 a.C.
Proprio per la loro importanza, sono stati ufficialmente riconosciuti Patrimonio dell’Unesco nel 1997 per uso creativo e innovativo dei materiali e delle tecniche disponibili presso la comunità preistorica dell’isola della Sardegna.
Maura ci racconta che secondo le leggende popolari, i Nuraghi fossero delle costruzioni megalitiche che, diversamente dalle domus de janas abitate da fate, queste grosse costruzioni fossero invece dimora di Giganti i quali poi avevano anche un loro personale cimitero…
…e che tra nani e giganti ci fosse ogni tanto qualche lotta che a volte vedeva vittoriosi i pigmei per la loro astuzia, altre volte i giganti per la loro forza!
Poi Maura ci spiega che la Sardegna è il primo parco geominerario al mondo riconosciuto dall’UNESCO: proprio nella sua zona di Iglesias e dintorni, si concentra l’area più estesa per varietà e diffusione delle attività minerarie svolte negli ultimi secoli. Infatti, già fenici, romani, pisani e spagnoli si occupavano già di questa attività ma con i Savoia nel 1900 le miniere di Monteponi e di Montevecchio diventarono le capitali minerarie sarde.
E proprio a proposito di Miniere, Maura ci fa percorrere una galleria
ci spiega che è lunga 600 metri ed è stata scavata interamente nella roccia dai minatori ed è molto particolare perché ha lo sbocco sullo strapiombo direttamente sul mare!
Questa particolare posizione permetteva di velocizzare i tempi per caricare il carbone direttamente sulle barche dirette alle fonderie del nord Europa: lo progettò negli anni ’20 l’ingegnere Cesare Vecelli, autore di questa opera a dir poco geniale e innovativa senza precedenti nel panorama mondiale. Un porto a picco sul mare! Porto Flavia!
Siamo a Porto Flavia (il nome della figlia dell’ing. Vecelli), nei pressi di Masua e da qui si può vedere uno spettacolo meraviglioso.
Rimaniamo semplicemente a bocca aperta perché il bellissimo e famoso Pan di Zucchero è lì pronto a darci il benvenuto
Alla vista di questo mare fantastico il CuCo rimane sbigottito! Altro che Provenza! Lì in Francia questi paesaggi se li sognano!
E mentre ammiriamo questo panorama mozzafiato ci rendiamo conto di aver perso la piccola tarantolina salentina… la cerchiamo, la chiamiamo ma niente… Ormai eravamo partiti insieme per trovare la sua amica e adesso non può lasciarci così sul più bello!
Iniziamo a girare dappertutto, arriviamo a Nebida, la città natale di Maura, precisamente all’antica Laveria La Marmora, un edificio in cui una volta si selezionavano i minerali estratti ed essi venivano poi lavati. Arroccata su una montagna anzi incastonata su questa montagna, la laveria ci fa contemplare un meraviglioso tramonto sul mare…
quando all’improvviso sentiamo di nuovo una musica mista, tamburelli e fisarmonica…
ci giriamo e dietro di noi troviamo la tarantolina salentina con la sua amica Argia, che non si capisce bene se sia un ragno o una formica!
Iniziano a suonare insieme, la tarantola salentina e la tarantola sarda e all’improvviso ci ritroviamo in una bellissima festa sulla costa!
Tutti ballano e si divertono, il CuCo nuovamente si mette a zumpettare e addirittura pretende pure di suonare il tamburello con i suoi corti manici!!!!
Maura mi spiega che quella è l’amica della nostra tarantolina salentina, si chiama Argia o Varipinta, ed è protagonista di tante leggende in Sardegna. In particolare, si racconta che la sua puntura è in grado di far perdere conoscenza alla vittima perchè l’argia si impossessa del suo corpo; l’unica salvezza è capire se questa argia che ha morso il malcapitato fosse zitella, sposata o vedova e lo si fa vestendo in diverso modo la vittima. Danze e balli accompagnano questa indagine festosa a ritmo di musica!
Il CuCo è la vittima prescelta dell’Argia: ecco perché c’è tutta questa confusione!
Ed effettivamente vedo che quel CuCone, una volta snobbone, adesso è vestito prima da sposina, poi da signorona e adesso da vedova!!!! Il CuCo è impazzito!! Aaah!
Ma pare che Argia sia una zitellona e quindi scoperto il suo status sentimentale, la festa continua ma il CuCo torna in sé, inizia a lamentarsi, ha fame.
Come non comprenderlo, dopo una giornata di viaggio e una festa tarantolata, ci vuole una bella mangiata!
Così lasciamo le due tarantoline pazze a pizzicare e tamburellare, e noi insieme a Maura ci dirigiamo a casa sua. Finalmente ci rilassiamo, la sua cucina calda e accogliente ci attende insieme al suo CuCo, a delle ottime seadas e ad un fantastico Cannonau… ecco adesso sì che l’intervista può avere inizio!!
Ciao Maura è la prima volta che metto piede in Sardegna e devo dire che è davvero bellissima, una terra ricca di storia antica e moderna, di riti e leggende che la rendono ancora più affascinante! Sono felicissima di intervistarti e spero sia lo stesso per te! Dai iniziamo… dicci chi sei e come è nata la tua passione per la cucina
Benvenuta Lisa nella mia Sardegna! Sono felice che ti sia piaciuta… e non hai visto niente, ti posso assicurare che c’è tantissimo altro da fare e da ammirare!!
La mia passione per la cucina nasce da quando ero bambina: provengo da una famiglia molto numerosa e la mia mamma ogni giorno preparava da mangiare per tutti! Bravissima lei con la pasta fresca, i ravioli e tantissimi dolci! Era un rito per noi della famiglia e tutti eravamo pronti ad aiutarla!
Quando poi a 20 anni sono partita per lavoro, insieme al mio fidanzato, ho iniziato a cucinare per lui. Non ero molto esperta ma giorno dopo giorno ho studiato e ho approfondito le mie conoscenze culinarie tanto da farla diventare una vera e propria passione!! Non riuscirei a stare ferma nemmeno un giorno!
Mi piace cucinare, creare piatti belli e divertenti e condividerli! Adesso che esiste internet, è ancora più emozionante: sapere che il mio piatto viene visto da cuchine di tutta Italia è molto gratificante!
Inoltre, scambiando idee e opinioni posso accrescere le mie capacità!
Si Maura concordo! Anche per me internet è stata una rivoluzione: ho conosciuto i miei più cari amici e ancora conosco tantissime persone interessanti! Ma dimmi un po’, quando hai conosciuto il Cuisine Companion?
Mi hanno sempre incuriosito i robot in generale. Ho iniziato con una semplice impastatrice, poi dopo varie presentazioni di robot come il bimby, ho approfondito l’argomento, fatto comparazioni e la mia scelta finale è stata lui: il CuCo e l’ho voluto subito mettere alla prova con il classico pure’ ma è con i risotti che mi sono innamorata di lui!!
Ma dai!!! Anche io come prima ricetta feci il pure’ ed uscì divinamente!!!
Ma dimmi, se dovessi indicarmi la ricetta che ti dà maggiore soddisfazione? Quale sarebbe?
Adoro fare la pasta in tutti i modi, esce sempre bene e gustosa! Ma adoro anche lo spezzatino in umido.. si, sono due le ricette che mi inorgogliscono di più!
Va bene Maura, andiamo al dunque che siamo davvero stanchi e abbiamo tanta fame! Cosa ci farai assaggiare come piatto tipico della tua Sardegna?
Lisa, ti faccio mangiare proprio bene oggi! Conosci i culurgiones sardi?
Ehm… a dire la verità mi sa di parolaccia… a livello onomatopeico in salentino ricorda qualcosa di ehm…scurrile diciamo… XD ma dimmi di cosa si tratta?
Si tratta di un piatto tipico non della mia zona bensì dell’Ogliastra, dove abita mia cognata Adriana che me li fece provare e da quel momento non ne ho più fatto a meno! Sono davvero troppo troppo buoni!
E’ un primo, potremmo paragonarli a dei ravioli con ripieno di patate e menta.
Uuuh!!! Un bel primo si si decisamente ci sta, abbiamo consumato molte energie e dobbiamo ricaricarci!
Procediamo quindi Maura a fare questa prelibatezza sarda con i nostro Cuisine Companion.
Ingredienti per la pasta
• 500 gr di farina
• acqua quanto basta
• 1 cucchiaio di sale
Ingredienti per il ripieno
• 1kg di patate
• 300 gr di pecorino sardo
• mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva
• 2 spicchi di aglio
• menta a piacere
Procedimento:
• iniziamo col preparare l’impasto: inserire lama impasti e versare farina, sale e un po’ di acqua e avviare programma automatico pastry p3; aggiungere l’acqua dal buco, piano piano finchè non si ottiene una palla liscia; toglierla e metterla da parte
• procediamo con il ripieno: versare nel boccale 0,7 l di acqua, predisporre il cestello e inserire le patate sbucciate e tagliate a pezzi; cuocere a vapore con programma automatico steam per 30 minuti
• nel frattempo, mettere ammollo l’aglio in un bicchiere di olio
• una volta cotte le patate, passarle al passaverdura o allo schiacciapatate in una terrina comoda per impastare: aggiungere l’olio aromatizzato all’aglio avendo cura di buttare via gli spicchi; aggiungere menta e pecorino (solitamente faccio metà pecorino fresco e metà pecorino stagionato) e impastare a mano
• stendiamo la pasta con il mattarello o con la macchina apposita, fino ad ottenere uno spessore di 4 mm; coppare la pasta con una scodella del diametro di circa 9 cm e mettere al centro 1 cucchiaio di ripieno
• a questo punto arriva il bello: la chiusura dei culurgiones deve essere fatta prendendo il disco in mano, chiudendolo pizzicando la pasta prima a destra poi a sinistra formando una grossa goccia
• una volta richiusi, sono pronti per essere bolliti in padella come una comune pasta e conditi con sugo semplice e pecorino!
Buon appetito a tutti!
Grazie Maura, direi che questa avventura qui in Sardegna non poteva che chiudersi nel modo migliore: con un bel piatto di culurgiones fatti a mano!!!
Per oggi la nostra intervista finisce qui, sicuramente ritornerò quindi tienimi al caldo qualche altra bella ricetta!!!
Voglio semplicemente ringraziarti per questa bellissima esperienza, sono tanto felice di averti conosciuto Lisa! sono anche contenta di averti fatto conoscere il mio paese e tutti i nostri posti meravigliosi!
Grazie ancora e spero di rivederti presto carissima!
Ringrazio tutti i lettori di ricettecuco.it che anche questo sabato ci hanno letto!
Vi invito a seguire ogni sabato la rubrica “Girando l’Italia con il CuCo” per conoscere un piatto tipico italiano da realizzare interamente con il nostro caro CuCo… Vi anticipo che la prossima settimana si va in una città barocca …
Vi invito infine a lasciare la vostra email per iscrivervi alla newsletter di ricettecuco.it cliccando qui: una volta a settimana (promesso, solo 1 volta!!!) le ultime ricette pubblicate e una nuova puntata di “Girando l’Italia con il CuCo”.
Vi aspetto e buon fine settimana a tutti ^_^
PS: ti è piaciuta l’intervista? E la ricetta di Maura? Commenta qui sotto e fammi sapere cosa ne pensi!
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